non ti voglio, ma... TI ASPETTO!
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Sabato 15 Ago 2020
Tags: accoglienza, profughi
Tags: accoglienza, profughi
Il fenomeno della migrazione clandestina non fare più notizia, anche se i morti racchiudono numeri spaventosi, se solo nel 2019 sono stati più di 10000 i disperati che hanno trovato la morte bagnata ad accoglierli.
Ma ciò nonostante, ci si accanisce a dibattere sull’emergenza accoglienza e i rischi annessi allo straripamento dei campi di raccolta profughi, sempre troppo pochi e mal dislocati, alimentando risentimenti e proteste a sfondo politico-sociale, col chiaro intento di cavalcare l’onda del malumore popolare, che porta davvero a poco, invece che concentrarsi ad ingegnarsi con rimedi tangibili e fattivi, dato che quella benedetta porta sul mare… non si potrà chiudere MAI più!
Avete mai approfondito la questione più a scala ridotta, restando nella sfera dell’interesse economico e politico di questa emergenza? Provo a riassumere qualche informazione: in Italia il sistema di accoglienza è costituito da diverse strutture e si divide in
prima e seconda accoglienza. Quando un migrante giunge sulla nostra amata terra viene accolto negli hotspot locali, (strutture che hanno compito di prestare il primo soccorso, identificare, fotosegnalare e raccogliere le impronte digitali), ed è in questa fase che i migranti che ne fanno richiesta, accedono al programma di “protezione internazionale” venendo collocati in hub regionali dai quali “dovrebbero” andar via entro 30 giorni, per essere ricollocati in vari paesi europei, secondo un sistema di quota previsto dallo
SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Tornando al migrante appena sbarcato in Italia, dopo aver superato la prima fase di identificazione dovrebbe essere inserito nello SPRAR, che prevede un percorso di integrazione individuale, oppure nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria). Ad aderire allo SPRAR sono strutture ed enti locali che si offrono di ospitare i migranti, in cambio della possibilità di accedere al
Fondo Nzionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo (FNPSA), che permette di ottenere denaro sufficiente per provvedere alle necessità del migrante (1 miliardo all’anno di contributi garantiti da fondi europei).
Purtroppo, con l’aumento della migrazione dovuto alle primavere arabe, i posti nelle strutture SPRAR non riescono più a garantire "accoglienza umana e dignitosa” ed ecco farsi strada le strutture parallele (private); i CAS, gestiti da associazioni e cooperative.
NOTA PERSONALE:: attualmente i CAS ospitano il 70% dei profughi e richiedenti asilo, in quanto l’assegnazione è disposta da Prefettura locale e Ministero dell’Interno ed è obbligatoria e, dunque, da emergenza sono diventati una forma di accoglienza ordinaria, inevitabile e "di comodo".
Bene, vogliamo anche parlare un po’ di soldi?
Le Cooperative e le Associazioni che gestiscono l’accoglienza ricevono 35 euro al giorno per migrante, ma questi soldi non sono a disposizione delle persone che vivono nelle strutture, a loro spetta “solo” una paghetta giornaliera di 2,50 euro e quei soldi finiscono (quasi sempre) in tasche sbagliate perché anche un'ulteriore scheda telefonica, un paio di pantaloni in più o l’approvvigionamento di "vizi e virtù” hanno il loro mercato parallelo anche tra campi profughi e clandestini.
Se non mi credete, basta leggere le confessioni di alcuni coraggiosi profughi per rendersi conto che in troppi centri di accoglienza la situazione è davvero critica perché è caratterizzata da un numero ridotto di operatori, destinati ad occuparsi di migliaia di migranti, oltre che da un’assistenza sanitaria praticamente inesistente od improvvisata dagli stessi assistenti, che non sono né medici né infermieri, ma solo nobili cuori, che si disperano al pari di chi è scappato da guerra e violenza, e sopravvive in un limbo di afflizione e attesa che logora e uccide di giorno in giorno, molto più della fame e la sete!
Provate voi stessi a trarre le conclusioni di questa chiacchierata, caso mai con l'aiuto della matematica, che permette di moltiplicare la diaria migrante con il numero dei presenti nei centri di accoglienza… e intuirete che il totale arriva a milioni di euro l’anno, che potrebbero far stare bene tutti (dagli accolti a chi li accoglie) ed invece sembrano far ingrassare solo invisibili burattinai.
Bene, basta così perché ho scritto tanto anche questa volta… ma provo a chiudere con numeri e matematica.
Non menziono il 2015, (anno da esodi biblici) ma quelli successivi hanno queste somme: 2016 181.436 sbarchi; il 2017 119.247 sbarchi... per poi bloccare e reprimere queste partenze a soli 23.210 nel 2018 e gli 11.439 nel 2019, tutti con la particolarità di aver soggiornato a lungo da noi (troppi ancora sono qui)… che vanno singolarmente moltiplicati per la diaria riconosciuta, così da farvi avere percezione della spaventosa cifra totale che si ottiene, che delude gli operatori onesti, chiusi in quei campi-"prigione a cielo aperto" con spirito volontario, oltre che i medici, gli infermieri e le persone semplici, senza interesse alcuno, ricche solo di carità cristiana, che nulla possono fare contro coloro che continuano a gridare di NON VOLERE più nessuno nella loro terra ma... non aspettano altro che un nuovo barcone di disperati con cui arricchirsi sulla pelle dei sopravvissuti, che per scappare alla morte hanno intrapreso un lungo viaggio tra acqua, sale e aridi sogni, con addosso un unico denominatore che unisce il loro disperato cammino: Business per tutti… TUTTI, (nessuno escluso), se si esclude chi è costretto a viaggiare senza valigie, con un biglietto invisibile, ben più salato del mare che sfidano, affrontando e non sempre vincono!
E parlando di profughi e migranti, mi sia permesso di riportarvi il link di un mio racconto che ha come sfondo il MARE e per protagonista il DOLORE!
VIAGGIO DI ACQUA E SALE