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GLI STRAPPI DEL CUORE
Gianfranco Iovino
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Martedì 09 Set 2025 · Tempo di lettura 2:30
Tags: BLOGDIGIANFRANCOIOVINO
Li ho volutamente definiti “STRAPPI” perché possano dare maggiore idea al dolore che producono quando li subisci, consapevole che sono impossibili da medicare, visto che non c’è antidoto o medicina che possa curarli.
Parlo dei distacchi segnati dall’allontanamento forzato e irrimediabile, che lasciano un vuoto incolmabile nell’esistenza di chi resta a piangersi un abbraccio, una voce, un sorriso e due occhi che non puoi più guardare.
É un pensiero personale quello mio, ma credo che appartenga un po’ a tutti, visto che parlo della morte, quella che arriva d’improvviso, a cui non si è MAI preparati a fronteggiarla, quando ci si ritrova a dare l’estremo saluto ad un ragazzo della tua stessa età, con la tua identica voglia di vivere e spingersi con la fantasia oltre ogni limite per rincorrere i propri sogni, consapevole di essere nel pieno diritto di poter cambiare ancora le sorti della propria esistenza, sicuro che c’è… ancora tempo davanti!

Mi ha segnato tantissimo la morte di un mio fratello d’infanzia, che si somma a quella di un altro amico di sempre, andato via poco più di un anno fa, accumunati entrambi da 2 talenti assoluti: la bontà e l’ilarità, con una battuta sempre pronta a stemperare ogni situazione delicata, con  i quali ho condiviso il meglio della mia gioventù fatta di ambizioni, coraggio, intraprendenza e ore su ore spese a sognare con la musica, a correre dietro un pallone, a mettercela tutta per meritarci un applauso teatrale e le tante sigarette in riva al mare progettando viaggi fino alla fine del mondo.
La morte dei familiari è un dolore inspiegabile perché è personale, estremamente intimo, che ognuno vive a modo proprio, ma quando sono i tuoi più fedeli amici a intraprendere per primi il “grande viaggio” si accusa quella scomparsa pesantemente, perché la riteniamo ingiusta, che ci defrauda di una presenza di cui abbiamo ancora bisogno, perché ci appartiene non solo per età, ma per l’infinità di momenti vissuti insieme, che hanno scritto parti fondamentali della nostra storia di vita che vorremmo continuasse ancora… per sempre.

Non credo esistano parole giuste da utilizzare come conforto per alleggerire i dolorosissimi “strappi” generati dalla morte di un amico, che farò di tutto per tenere vivo nella memoria, con la triste consapevolezza che due miei fratelli d’infanzia non li avrò mai più accanto, perché sono stati chiamati a dare un senso al cielo di notte, quando punterò una stella è gli darò il loro nome, con la certezza che nel silenzio dei miei pensieri se mi sembrerà di ascoltare le loro voci ad incitarmi di non arrendermi mai, orgogliosi com’erano di appartenermi, sarà perché mi sono al fianco per prendersi cura di me… da bravi angeli custodi









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