2.2 MILIARDI DI PERICOLOSI PENSIERI
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Lunedì 27 Gen 2025 · 3:00
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La notizia che ho letto ieri su alcuni portali di informazione è davvero agghiacciante (almeno per me) perché mi rendo conto che la STORIA non ci ha lasciato proprio niente come insegnamento e, soprattutto, non basta rievocarla per avere la certezza che certi ORRORI non si ripetano MAI più!
Vado al punto: dall’inizio della guerra a Gaza nel mondo è cresciuta in maniera clamorosa l’ondata di antisemitismo contro gli ebrei. Lo evidenzia un recente sondaggio, condotto dall’Anti-Defamation League (ADL), che ha rivelato un dato clamoroso: la metà degli adulti della popolazione mondiale nutre opinioni antisemite forti, al punto da preoccupare tutti per quella che è una vera e propria “situazione da emergenza globale”, che secondo Jonathan Greenblatt, CEO dell’ADL richiede immediata attenzione, prima che se ne perda il controllo.
Il sondaggio ha coinvolto 58.000 intervistati sparsi in 103 Paesi, ai quali è stato chiesto di esprimere il proprio pensiero su 11 stereotipi antisemiti, tra cui “La lealtà degli ebrei è solo verso Israele” o “Gli ebrei hanno troppo potere negli affari” e via discorrendo, rilevando che il 46% degli intervistati sostiene e condivide la maggior parte di questi preconcetti, che proiettati su una percentuale a livello mondiale ci riporta questo risultato: circa 2,2 miliardi di persone sulla terra hanno pensieri antisemiti contro gli Ebrei.
Attenzione: non voglio concentrare considerazioni o pensieri sulla ragione che porta a questo “pensiero tanto forte, comune e diffuso” perché ognuno farà valere le proprie scelte e motivazioni, bensì mi inquieta soffermarmi su una verità sconcertante emersa dal sondaggio: la scarsa conoscenza della Shoah da parte dei giovani, visto che solo il 39% degli intervistati ha approvato il racconto tradizionale del genocidio, mentre il restante 61% ha dichiarato di non aver mai sentito parlare della Shoah o credere che il numero delle vittime sia stato esageratamente aumentato per maggiore rilevanza ed esaltazione.
Ripeto, e concludo, non voglio analizzare i motivi che hanno portato alla raccolta di queste percentuali, anche perché mi rendo conto essere fortemente condizionate dagli eventi post-7 ottobre, né tanto meno mi va di soffermarmi sulle zone territoriali di maggiore influenza antisemita [tipo: Cisgiordania e Gaza (97%), Kuwait (97%) e Indonesia (96%)] ma sull’idea che troppi giovani credono che la Shoah sia qualcosa di esageratamente ingigantito, perché se così fosse, nutro forte preoccupazione all’ipotesi (speriamo impossibile) di una guerra globale che legittimerebbe certe atrocità che la Storia, invece che insegnare a non ripetere, servirebbe da stimolatrice per emulare quanto di inenarrabile e feroce sia stato commesso 80 anni fa sul genere umano, visto che la guerra incattivisce gli animi e rende gli uomini crudeli animali feroci!
Chiudo riportando la percentuale alla quale mi unisco speranzoso: il 57% degli intervistati dichiara che “l’odio antiebraico rappresenta un grave problema a livello mondiale”, che deve portarci a considerare che la pace nel cuore, come nei pensieri e tra tutti gli uomini della terra si può raggiungere solo attraverso il dialogo, quello che porta alla condivisione dei pensieri altrui, l’accettazione e il rispetto del diritto di vivere da popolo libero, sotto un cielo che deve brillare di stelle e non di bombe.
Vado al punto: dall’inizio della guerra a Gaza nel mondo è cresciuta in maniera clamorosa l’ondata di antisemitismo contro gli ebrei. Lo evidenzia un recente sondaggio, condotto dall’Anti-Defamation League (ADL), che ha rivelato un dato clamoroso: la metà degli adulti della popolazione mondiale nutre opinioni antisemite forti, al punto da preoccupare tutti per quella che è una vera e propria “situazione da emergenza globale”, che secondo Jonathan Greenblatt, CEO dell’ADL richiede immediata attenzione, prima che se ne perda il controllo.
Il sondaggio ha coinvolto 58.000 intervistati sparsi in 103 Paesi, ai quali è stato chiesto di esprimere il proprio pensiero su 11 stereotipi antisemiti, tra cui “La lealtà degli ebrei è solo verso Israele” o “Gli ebrei hanno troppo potere negli affari” e via discorrendo, rilevando che il 46% degli intervistati sostiene e condivide la maggior parte di questi preconcetti, che proiettati su una percentuale a livello mondiale ci riporta questo risultato: circa 2,2 miliardi di persone sulla terra hanno pensieri antisemiti contro gli Ebrei.
Attenzione: non voglio concentrare considerazioni o pensieri sulla ragione che porta a questo “pensiero tanto forte, comune e diffuso” perché ognuno farà valere le proprie scelte e motivazioni, bensì mi inquieta soffermarmi su una verità sconcertante emersa dal sondaggio: la scarsa conoscenza della Shoah da parte dei giovani, visto che solo il 39% degli intervistati ha approvato il racconto tradizionale del genocidio, mentre il restante 61% ha dichiarato di non aver mai sentito parlare della Shoah o credere che il numero delle vittime sia stato esageratamente aumentato per maggiore rilevanza ed esaltazione.
Ripeto, e concludo, non voglio analizzare i motivi che hanno portato alla raccolta di queste percentuali, anche perché mi rendo conto essere fortemente condizionate dagli eventi post-7 ottobre, né tanto meno mi va di soffermarmi sulle zone territoriali di maggiore influenza antisemita [tipo: Cisgiordania e Gaza (97%), Kuwait (97%) e Indonesia (96%)] ma sull’idea che troppi giovani credono che la Shoah sia qualcosa di esageratamente ingigantito, perché se così fosse, nutro forte preoccupazione all’ipotesi (speriamo impossibile) di una guerra globale che legittimerebbe certe atrocità che la Storia, invece che insegnare a non ripetere, servirebbe da stimolatrice per emulare quanto di inenarrabile e feroce sia stato commesso 80 anni fa sul genere umano, visto che la guerra incattivisce gli animi e rende gli uomini crudeli animali feroci!
Chiudo riportando la percentuale alla quale mi unisco speranzoso: il 57% degli intervistati dichiara che “l’odio antiebraico rappresenta un grave problema a livello mondiale”, che deve portarci a considerare che la pace nel cuore, come nei pensieri e tra tutti gli uomini della terra si può raggiungere solo attraverso il dialogo, quello che porta alla condivisione dei pensieri altrui, l’accettazione e il rispetto del diritto di vivere da popolo libero, sotto un cielo che deve brillare di stelle e non di bombe.
“Non sono i 6 milioni di ebrei che mi preoccupano…
ma il fatto che i record sono fatti per essere battuti.”
Woody Allen