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CHE SIA PASQUA DAVVERO
Gianfranco Iovino
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Venerdì 18 Apr 2025 · Tempo di lettura 2:30
Tags: BLOGDIGIANFRANCOIOVINO
Da un po’ non scrivo e trovandoci in prossimità della santa Pasqua ne approfitto per scambiarci gli auguri, di quelli sinceri, che vanno ben oltre alle convenienze e le convenzioni, perché tutti abbiamo bisogno di credere di più che, comunque sia, possiamo ancora sperare nell’amore tra gli uomini, il rispetto delle vite altrui e la possibilità concreta che qualcosa cambi nella vita di ognuno di noi, come in quella di chi ci vive accanto, lontano, nel cuore o solo tra i pensieri.
Ieri pomeriggio mi sono rilassato sul divano facendo un po’ di zapping e dopo mezz’ora ne sono uscito distrutto dalle incongruenze che si alternavano tra i vari canali TV, tra accesi dibattiti sulla carnivora natura umana da consumatori di agnelli alle nuove mode del momento o i tanti sensi e valori attribuiti alla parola “Pasqua” e “pasquetta” tra ideologie sacre e ironie profane, fino a intristirmi nel profondo del cuore davanti alla notizia che il prestigioso premio fotografico “Word Press Photo of the Year” è stato attribuito ad una fotografa palestinese (Samar Abu Elouf) grazie al suo scatto che immortala un bambino mutilato da un attacco missilistico a Gaza.

Ho spento la tivù, e non certo perché mi sentissi indignato, ma per la profondità di quel messaggio racchiuso in un fotogramma, che mostra perfettamente cosa e quanto la guerra dissemina, mietendo le sue vittime non solo tra i morti, ma soprattutto su quanti restano vivi, e in loro rimarrà a vita il ricordo drammatico di quanto hanno dovuto assistere, guardare o subire.
Non dovrei parlarne in un “augurio di buona Pasqua”, ma non riesco a cancellare dalla mente quell’immagine e i numeri che rabbrividiscono l’anima, se rapportati all’infanzia e l’adolescenza, che solo nella guerra Israeliano-Palestinese ad oggi conta 34 mila bambini feriti e 14 mila morti, per non parlare dell’altro conflitto russo-ucraino e di tutte le altre guerre che si consumano nel mondo…
Triste davvero, al punto da non sapere come chiudere questo mio breve pensieroBLOG in maniera ben augurante, se non rifacendomi proprio al concetto della Pasqua cristiana che ci insegna che “dopo ogni difficoltà può esserci una rinascita e che l’amore e la speranza sono più forti del dolore.

Auguro a tutti una buona Santa Pasqua con la speranza che in ogni casa, intorno ad ogni tavola e nel silenzio delle proprie preghiere ci sia spazio per una carezza d’amore a chi non crede più in un domani migliore.

Con il cuore presto le braccia a te che non più nasconderti in un abbraccio d’amore!









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