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RISPETTO: UN DOVERE OLTRE LA PAROLA
Gianfranco Iovino
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Domenica 29 Dic 2024 ·  2:30
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RISPETTO, secondo l’Enciclopedia Treccani è la parola dell’anno 2024, scelta dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana “per la sua estrema attualità e rilevanza sociale” nell’ambito della campagna di comunicazione #leparolevalgono, istituita per promuovere l’uso corretto e consapevole della lingua italiana. Indubbiamente una gran bella scelta, se consideriamo tutto quanto si può raccogliere all’interno di questo sostantivo maschile nel quale si celano principi di alta considerazione nei riguardi altrui, come anche per sé stessi.
Il rispetto può essere inteso come un sentimento, ma anche un’azione nei confronti di qualcuno e/o qualcosa da considerare importante, e in quanto tale, da proteggere, non danneggiare o ferire quando su di essa si basano le relazioni interpersonali e la convivenza civile.
L’empatia (la capacità di mettersi nei panni dell’altro), per esempio, è uno dei principi su cui si fonda il RISPETTO quando si riesce ad estendere il suo valore spostandoci da una questione puramente di forma ad una molto più eletta ed elevata di sostanza.
Si manca di RISPETTO tutte le volte che esprimiamo sentimenti avversi e negativi nei riguardi della di stima, l’attenzione e la considerazione, allontanandoci dal significato puro della parola “rispètto” che, invece, dovrebbe insegnarci a “re-spicère”, cioè il guardare nuovamente… a riguardare… ad avere quindi “ri-guardo” per qualcuno o qualcosa.
Innegabilmente nel RISPETTO c’è l’intenzione e la volontà di avvicinarsi all’altro con educazione e gentilezza per conoscerlo, accettarlo, riconoscerlo… e RISPETTARLO nelle idee e il modo e le maniere di viversi la propria vita in assoluta libertà incondizionata da commenti, soprusi, violenze e sottomissioni.
Il contrario di RISPETTO è la maleducazione e l’arroganza, quella che fa credere di essere superiori a chi ti sta di fronte o è oggetto di critica e cattiveria, solo perché ritenuto non alla tua altezza o meritevole di riguardo e stima.
Indubbiamente è stata scelta una gran bella parola per celebrare una speranza che si possa realizzare nell’anno che verrà, con piogge incessanti di RISPETTO in ogni angolo della terra, soprattutto dove c’è assoluta mancanza di questa virtù, sconfitta e umiliata da guerre, violenza, atti di sottomissione e disinteresse e strafottenza  verso gli ultimi, gli invisibili, i diseredati, i disadattati e quanti altri sono da definire inetti e indegni del nostro RISPETTO, perché ritenuti immeritevoli di questo sentimento!

È un sogno tutto mio, oltre che una grande speranza un po’ di tutti, immaginare il 2025 anno stracolmo di RISPETTO per sé stessi e l’altrui persona… perché vorrà dire che siamo finalmente riusciti a farci guidare da questo ATTO D’AMORE che fa sentire meno soli, più protetti e difesi, ascoltati, compresi… e, soprattutto, accettati per quello che siamo fuori e abbiamo dentro ognuno di NOI.

Più RISPETTO è un atto d’amore con cui dire BASTA a guerre e violenze di ogni genere e forma!






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