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SCAPPARE DALL'ODIO
Gianfranco Iovino
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Lunedì 15 Apr 2024 ·  3:00
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In molti mi chiedono perché non scrivo pensieriBLOG da un po’ di tempo, ed io ho difficoltà anche a rispondere, perché dovrei rigirare la domanda, e chiedere a mia volta, del perché dovrei farlo se l’argomento principale che ci sta attanagliando pensieri ed animo è solo e sempre la GUERRA!
Siamo accerchiati da venti di guerra che rimbombano da ogni lato, e non mi riferisco solo a quelli di alta attenzione mediatica internazionale o “geopolitica”, come possono essere  Gaza e l’Ucraina, ma estendo la “questione” a tutti i conflitti che affliggono il mondo, se è vero che su un campione di 243 Paesi, ben 168 nel 2023 hanno subito almeno un episodio di conflitto, con oltre 168.000 vittime.
E scandagliando con più attenzione i numeri riportati, ci si accorge di quanto è facile respirare l’ODIO e la PAURA che dissemina la guerra, se in una terra non troppo lontana da noi: il Mynmar (la Birmania), si alimenta una guerra infinita, dovuta alla frammentazione del conflitto per la presenza di centinaia di piccole milizie formatesi a contrasto del governo dopo il colpo di stato del 2021, o in Palestina si sviluppa il conflitto con più alto rischio di guerra globalizzante, il Messico è lo Stato più pericoloso da vivere per i civili, presi di mira dai narcotrafficanti nelle loro violente competizioni, fino ad arrivare alla vicinissima Ucraina, che sembra vicina alla resa dopo oltre 750 giorni di difesa dei propri territori, con relativo rischio di coinvolgimento dell’Occidente, che si inizia a sentirsi sempre più minacciato.
Purtroppo è un dato statistico, quanto eloquente e indiscutibile: la VIOLENZA, quella che dissemina morti e distruzione, senza distinzione di razza, sesso ed età, riguarda e interessa oltre 50 Paesi nel mondo, e solo a volerne citare qualcuno di essi, bisogna partire dall’Africa con la Nigeria e il Sudan, che continua a collezionare crudeli uccisioni di massa, per poi spostarsi verso lo Yemen e la Siria o dirigersi dall’altra parte della luna per accorgersi che anche in Messico, Brasile, Columbia o Haiti esistono tanti piccoli conflitti, che per i MEDIA non meritano l’appellativo di GUERRA, ma fanno morti innocenti ogni giorno di più, per mano di gruppi armati che nella violenza individuano lo strumento più efficace con cui imporre potere e controllo dei territori.
Chiaramente, per tutti i dati riportati non bisogna limitarsi a sommare solo i numeri dei morti e mappare i quartieri e le città trasformate in cumuli di macerie, perché c’è una “questione” che fa ancora più stragi delle stesse inumane uccisioni, che obbliga i sopravvissuti a SCAPPARE DALL’ODIO avventurandosi in migrazioni senza meta e limiti di confine, che non fanno altro che incrementare il senso d’abbandono, di sfiducia e paura in chi scappa, che si sente strappato dalle proprie radici e defraudato della perdita di identità.

Ed io, in tutto questo triste epilogo, proprio non riesco ad essere sereno e preferisco restare in silenzio e sperare che il bene, quello che si manifesta con il  rispetto per l’altrui vita, trionfi presto… prima che il male vinca irrimediabilmente su tutto e TUTTI!

“Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì…
con bastoni e pietre”
Albert Einstein








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