CERCASI ZII E CUGINI
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Martedì 30 Apr 2024
Tags: BLOG, DI, GIANFRACO, IOVINO, figli, uninci, zii, cugini, natalita'
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Un recente servizio giornalistico mi ha lasciato molto riflettere, perché nella sua leggerezza si porta dentro un vero e proprio DRAMMA ESISTENZIALE… e sì, credetemi, perché è un dato di fatto incontrovertibile quello che: se si sposano 2 figli unici, in quella famiglia non ci saranno zii e cugini da condividere.
Direte voi, dov’è il dramma?
Per me c’è e come, data l’importanza che hanno avuto i miei zii e i cugini in quanto i primi hanno fatto da genitore aggiunto in tanti casi, mentre i secondi, sono stati compagni di avventura e crescita, soprattutto nella fase adolescenziale.
Indubbiamente una brutta notizia (almeno per me)… che si va a sommare ad un altro di ben più ampio respiro: la limitata crescita demografica del nostro Paese o, detto più semplicemente, l’assenza di figli multipli nello stesso “stato di famiglia”.
Un dato statistico che condivido si riferisce al calo drastico delle natalità che nel 2023 ha visto nascere 379mila bambini, che rappresentano un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel 2022), che traducendolo in unità significa una diminuzione delle nascite di 14mila neonati (-3,6%), tendenza che manterrà costanza al ribasso nel prossimo decennio.
Per cui, facendo due calcoli veloci, se è vero che in Italia siamo in 58milioni e 990mila, (dei quali oltre 5milioni stranieri) e che per ogni 1000 abitanti ci sono 6 nuove nascite e (ahimé) 11 decessi, c’è poco da stare allegri, visto che rischiamo di ritrovarci in un Paese troppo vecchio, senza sufficienti cambi generazionali, dove non saranno più la pochezza di zii e cugini ad inquietarci, ma l’idea che bisogna fare davvero qualcosa per dare sostegni economici e motivazionali alle giovani coppie, che si sposano sempre meno e sempre meno fanno figli! (media di 1,20 figli a coppia), per non parlare dei sondaggi che fotografano un Paese che nel 51% delle persone tra i 20 e 40 anni, non c’è nessun interesse a diventare genitore, mentre l’ulteriore 28%, almeno 1 lo vorrebbe di figli, ma… è sfiduciato e prevede che non sarà possibile (rapporto Coop 2023)
Il finale del servizio giornalistico si è soffermato sulla necessità di dare un maggiore slancio alle politiche economiche sul lavoro giovanile oltre che innalzare il senso di responsabilità civica delle giovani coppie verso il bisogno di “creare famiglie… numerose”, ed io posso solo accodarmi e sperare che l’Italia si ripopoli velocemente di tantissimi nuovi zii e cugini, perché vorrà dire che i figli unici saranno sempre meno!
Direte voi, dov’è il dramma?
Per me c’è e come, data l’importanza che hanno avuto i miei zii e i cugini in quanto i primi hanno fatto da genitore aggiunto in tanti casi, mentre i secondi, sono stati compagni di avventura e crescita, soprattutto nella fase adolescenziale.
Indubbiamente una brutta notizia (almeno per me)… che si va a sommare ad un altro di ben più ampio respiro: la limitata crescita demografica del nostro Paese o, detto più semplicemente, l’assenza di figli multipli nello stesso “stato di famiglia”.
Un dato statistico che condivido si riferisce al calo drastico delle natalità che nel 2023 ha visto nascere 379mila bambini, che rappresentano un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel 2022), che traducendolo in unità significa una diminuzione delle nascite di 14mila neonati (-3,6%), tendenza che manterrà costanza al ribasso nel prossimo decennio.
Per cui, facendo due calcoli veloci, se è vero che in Italia siamo in 58milioni e 990mila, (dei quali oltre 5milioni stranieri) e che per ogni 1000 abitanti ci sono 6 nuove nascite e (ahimé) 11 decessi, c’è poco da stare allegri, visto che rischiamo di ritrovarci in un Paese troppo vecchio, senza sufficienti cambi generazionali, dove non saranno più la pochezza di zii e cugini ad inquietarci, ma l’idea che bisogna fare davvero qualcosa per dare sostegni economici e motivazionali alle giovani coppie, che si sposano sempre meno e sempre meno fanno figli! (media di 1,20 figli a coppia), per non parlare dei sondaggi che fotografano un Paese che nel 51% delle persone tra i 20 e 40 anni, non c’è nessun interesse a diventare genitore, mentre l’ulteriore 28%, almeno 1 lo vorrebbe di figli, ma… è sfiduciato e prevede che non sarà possibile (rapporto Coop 2023)
Il finale del servizio giornalistico si è soffermato sulla necessità di dare un maggiore slancio alle politiche economiche sul lavoro giovanile oltre che innalzare il senso di responsabilità civica delle giovani coppie verso il bisogno di “creare famiglie… numerose”, ed io posso solo accodarmi e sperare che l’Italia si ripopoli velocemente di tantissimi nuovi zii e cugini, perché vorrà dire che i figli unici saranno sempre meno!
Avere un figlio significa manifestare un assoluto accordo con l’uomo.
Se ho un bambino, è come se dicessi: sono nato, ho assaggiato la vita
e ho constatato che essa è così buona
che merita di essere moltiplicata.
(Milan Kundera)
Se ho un bambino, è come se dicessi: sono nato, ho assaggiato la vita
e ho constatato che essa è così buona
che merita di essere moltiplicata.
(Milan Kundera)