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Scusate… permettete una parola?
Lo so che sembra strano ascoltare la mia voce e imbattervi in qualcosa di inaspettato, inconcepibile, oserei dire quasi impossibile!
Voi credete di non conoscermi, ma chissà quante migliaia di volte vi siete già trovati a competere con me, a partire da stamattina, appena aperti gli occhi, perché io scorro insieme al tempo, e a voler essere ancora più preciso e un po’ immodesto: è anche grazie a me che il tempo ha una regolarità nel suo continuo scorrere.
Praticamente sono disseminato un po’ dovunque e, che mi crediate o no, segno da sempre ogni vostro passo, che siate al bar, per strada o soli dentro a un letto.
Vi sto incuriosendo, vero?
E allora continuo a parlarvi di me e del mio posto nel mondo, che solitamente mi vede incolonnato tra esercizi matematici, quando moltiplichi gli stenti o li addizioni ai sacrifici, per poi tirarci fuori le giuste somme che daranno, però, sempre un unico e indiscutibile totale con cui doverci fare i conti.
Mamma mia, che facce titubanti che mostrate, ma posso capirvi, perché è storia assai bizzarra questo vedermi in carne ed ossa, per me che dovrei essere soltanto un numero e un riporto.
E allora basta coi misteri e fate un forte appaluso a chi si mostra a voi, e fiero è qui davanti: il vostro amico… OTTO!
Sì, proprio quell'OTTO lì, che disegnate di continuo per farci conti, credendo sia soltanto un freddo numero da usare, senza una voce e un’anima da amare.
Sono quell’OTTO lì, che utilizzate di continuo e trovate incolonnato tra somme e sottrazioni, le equazioni, le bollette e i conti della spesa.
Se vi inganna vedermi in carne ed ossa però, provate a chiudere gli occhi per concentrarvi su quel bel segno grafico, facile da disegnare perché bastan solo due cerchi, l'uno sopra l'altro, e il gioco è fatto e mi compongo io: il vostro spettacolare Mister 8!
Quasi vi leggo nel pensiero, che vi starete chiedendo: “Ma cosa avrà da dirci, se non che è un numeretto da strapazzo?
E invece, io servo a molto, a tanto, direi anche troppo, perché con me si può fare quasi tutto!
Provo a descrivermi un po’ meglio: vengo prima del 9 e subito dopo il 7 (bella scoperta, direte voi), ma provate a fare a meno di me e poi vediamo se la sequenza suona giusta e i conti tornano a quadrare.
Dalle grandi menti matematiche sono stato definito “numero idoneo e potente” e rappresento forza, determinazione ed ambizione. Per gli animi sensibili e più spirituali sono considerato il numero dell’equilibrio cosmico, e in Giappone mi ritengono addirittura “sacro”, ma anche nella chimica mi faccio valere e rappresento il numero atomico dell'ossigeno, quello che fa respirare, per intenderci, per non parlare della fisica, la nucleare, dove mi hanno dato l'appellativo di "numero magico", anche se non so il perché, ma poco importa visto che la magia è sempre qualcosa di estremamente affascinante.
Ed essendo sconfinati nella metafisica, giusto per restare in tema, sappiate che in astronomia sono un portento di tipo universale, se non altro perché i pianeti principali del sistema solare sono 8 e la distanza che copre la luce tra il sole e la terra è di soli 8 minuti.
Insomma, come dire: tutto ruota attorno a me.
Casualità direte voi, ma io non mi sento affatto figlio della fatalità, ma il genio dell’armonia e la buona speranza, specialmente quando qualcuno punta forte su di me, nel mio gioco preferito… ovviamente: quello del Lotto!
E a proposito di giochi, non immaginate quanto devo ringraziarvi se mi avete permesso di stare un po’ dovunque, tipo sulla scacchiera di una pedana, quando giocate tra 8 righe e 8 colonne con l’abbondanza di ben 8 pedoni, o sul tavolo di un biliardo o tra le carte di qualche solitario, e potrei proseguire per chissà quanto altro tempo ancora, ma finirei per stancarvi, tanto si è capito che di me c’è traccia in ogni cosa che vi circonda, incluso il tempo e il calendario, dove sono commemorato di continuo tra compleanni, auguri, orari e feste nazionali.
 
Ma avete mai pensato a me oltre la matematica, e cosa sarebbero certe parole senza più la mia complicità? Come chiamereste l’OTTOne o l’OTTOvolante dei primi dell’OTTOcento, che passa sopra l’acquedOTTO dove svolazza un passerOTTO e ci cammina pure un bel bassOTTO, tenuto al guinzaglio da un signorOTTO che ha un bussolOTTO nascosto nel cappOTTO, che quando e OTTObre mangia sempre uno stracOTTO, mentre lontano si ode un forte bOTTO di chi ha deciso di creare un quarant’OTTO, perché ormai si è rOTTO,… (come sicuramente voi) di continuare ad ascoltarmi, sapendomi davanti, al centro, nel finale, sopra e pure sOTTO ad ogni cosa che vi ronza intorno!
Un appunto, però, ve lo devo proprio fare; so di non poter essere un numero perfetto come il “3”, e neanche un TOP come lo è il “10”, ma non è giusto neppure che mi riteniate solo un “aggettivo numerale cardinale” schedato, per giunta, come “difettivo e deficiente”, anche perché… nessuno è perfetto, tanto meno il vostro OTTO!
Ora però vi devo proprio salutare che c’è bisogno di me in ogni dove; torno al mio compito di far quadrare i conti, che mi fa correre come un dannato dall’alba a notte fonda, quando sfinito vorrei soltanto riposare, coricandomi su un lato, e tu ti ostini ancora a utilizzarmi per rappresentare qualcosa di grandioso, immenso e senza fine… com’è per tutti voi il segno dell’INFINITO!



(racconto vincitore al concorso letterario "RACCONTAMI UNA STORIA 2023" - Sezione MONOLOGO TEATRALE)






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