UN MONDO IN GUERRA
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Venerdì 09 Ago 2024
Tags: BLOG, DI, GIANFRACO, IOVINO, guerra, guerra, nel, mondo, guerre
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Non so come la pensate voi, ma ho il sospetto che al mondo ci sia troppa volontà di farsi male, sfidandosi a suon di missili e attentati, che lasciano presagire scenari bellici per niente facili da gestire e tollerare, quando poi si mescola l’ideologia politica a quella religiosa, disseminando lungo un campo di battaglia, ampio quanto tutta la terra, mine che esploderanno al passaggio di chiunque si avventuri su quei territori, fosse in maniera diretta e personale, costituendo alleanze di difesa, che indiretta, quando anche criticare aspramente può significare essere etichettato come “nemico da punire”.
Attenzione, non mi riferisco ai soli conflitti di maggiore risonanza mediatica, come quello d’Israele e dell’Ucraina (anche se quest’ultimo sembra non interessare più nessuno, visto che non se ne parla più ai TG), ma estendo la mia critica visione a tutti quelli che in questo istante inquietano e impauriscono.
Parlo dei 56 conflitti in atto, sparsi in ogni angolo di questo violento mondo, che vede scendere il livello medio della pace clamorosamente, registrando un peggioramento in 97 dei 163 Paesi che popolano la terra, e approfondendo il rapporto reso da GLOBAL PEACE INDEX (pubblicato a giugno dall’Institute for Economics & Peace), ci si rende conto che i conflitti che si estendono oltre i confini del proprio Paese sono ben 92, che si traduce in una globalizzazione delle guerre sempre più internazionale.
Per chi non ha ancora letto l’indagine di GPI, provo a sintetizzare alcuni dati che danno meglio l’idea di cosa ci gira intorno (anzi, mi correggo) che non ci gira più intorno, perché si parla di decessi: sono 162mila le vittime legate ai conflitti, dove nella sola Ucraina se ne contano 83.000 morti, mentre le stime per il conflitto in Palestina parlano di oltre 33.000 (fino ad aprile 2024), ma sappiamo che il rischio di nuovi focolai bellici sono pronti a scoppiare.
Ma sapete il dato che fa davvero riflettere qual è?
Eccolo qui: la spesa globale per la costruzione e il mantenimento della pace nel mondo è stata di circa 49,6 miliardi di dollari, mentre quella per difendersi e contrattaccare il nemico invasore è stata di 19mila miliardi di dollari
Quante cose avremmo potuto fare con quei 20mila miliardi di dollari?
Ne avremmo sconfitto di nemici spietati quali sono la fame, la sete, la desertificazione e certe incurabili malattie, che mietono vittime ogni giorno di più nell’indifferenza più esasperata, per noi che siamo troppo impegnati a difendere i confini, rafforzare gli armamenti, e poter contare su Forze sempre più armate!
Non saprei prevedere come andrà a finire in Medio Oriente, come anche in Ucraina e gli altri posti del mondo dove si sta morendo di guerra, ma una cosa è certa: i rumori degli spari sono già arrivati a farsi sentire anche qui da noi!
Chiudo con un suggerimento, sempre preso in prestito dall’indagine del Global Peace Index, se mai vi capitasse di prenotare un viaggio all’estero, sappiate che il Paese più pacifico al mondo al momento è l’Islanda, mentre quello sconsigliatissimo, e da ultimo posto, è lo Yemen.
Attenzione, non mi riferisco ai soli conflitti di maggiore risonanza mediatica, come quello d’Israele e dell’Ucraina (anche se quest’ultimo sembra non interessare più nessuno, visto che non se ne parla più ai TG), ma estendo la mia critica visione a tutti quelli che in questo istante inquietano e impauriscono.
Parlo dei 56 conflitti in atto, sparsi in ogni angolo di questo violento mondo, che vede scendere il livello medio della pace clamorosamente, registrando un peggioramento in 97 dei 163 Paesi che popolano la terra, e approfondendo il rapporto reso da GLOBAL PEACE INDEX (pubblicato a giugno dall’Institute for Economics & Peace), ci si rende conto che i conflitti che si estendono oltre i confini del proprio Paese sono ben 92, che si traduce in una globalizzazione delle guerre sempre più internazionale.
Per chi non ha ancora letto l’indagine di GPI, provo a sintetizzare alcuni dati che danno meglio l’idea di cosa ci gira intorno (anzi, mi correggo) che non ci gira più intorno, perché si parla di decessi: sono 162mila le vittime legate ai conflitti, dove nella sola Ucraina se ne contano 83.000 morti, mentre le stime per il conflitto in Palestina parlano di oltre 33.000 (fino ad aprile 2024), ma sappiamo che il rischio di nuovi focolai bellici sono pronti a scoppiare.
Ma sapete il dato che fa davvero riflettere qual è?
Eccolo qui: la spesa globale per la costruzione e il mantenimento della pace nel mondo è stata di circa 49,6 miliardi di dollari, mentre quella per difendersi e contrattaccare il nemico invasore è stata di 19mila miliardi di dollari
Quante cose avremmo potuto fare con quei 20mila miliardi di dollari?
Ne avremmo sconfitto di nemici spietati quali sono la fame, la sete, la desertificazione e certe incurabili malattie, che mietono vittime ogni giorno di più nell’indifferenza più esasperata, per noi che siamo troppo impegnati a difendere i confini, rafforzare gli armamenti, e poter contare su Forze sempre più armate!
Non saprei prevedere come andrà a finire in Medio Oriente, come anche in Ucraina e gli altri posti del mondo dove si sta morendo di guerra, ma una cosa è certa: i rumori degli spari sono già arrivati a farsi sentire anche qui da noi!
Chiudo con un suggerimento, sempre preso in prestito dall’indagine del Global Peace Index, se mai vi capitasse di prenotare un viaggio all’estero, sappiate che il Paese più pacifico al mondo al momento è l’Islanda, mentre quello sconsigliatissimo, e da ultimo posto, è lo Yemen.
Immagina non ci siano nazioni.
Non è difficile da fare.
Niente per cui uccidere e morire
E nessuna religione
Immagina tutta la gente
Che vive in pace.
John Lennon – “Image”
Non è difficile da fare.
Niente per cui uccidere e morire
E nessuna religione
Immagina tutta la gente
Che vive in pace.
John Lennon – “Image”