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memmoria di inenarrabile dolore
Gianfranco Iovino
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Giovedì 15 Ott 2020
Oggi mi soffermo sulla MEMORIA di una giornata altamente commemorativa, quella del 27 gennaio del 1945, quando le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Aushwitz, permettendo al mondo intero di venire a conoscenza di quali atrocità e barbarie si fosse macchiato l'esercito tedesco, nel loro atto criminale di genocidio nazifascista.
E in questa ricorrenza a riesumare vergogna e lutto per l'umanità si parla dell'Olocausto, conosciuto dagli ebrei come Shoah, periodo che va dal gennaio del 1933, dove il criminale Hitler divenne Cancelliere di Germania, all'8 maggio del 1945, fine della guerra in Europa.
La parola "Olocausto" vuole dire, letteralmente "un sacrificio bruciato" e rimanda alla folle ideologia nazista, secondo la quale la distruzione del popolo Giudeo era un sacrificio necessario per risolvere i mali economici della Germania e l'Europa... e così, in nome e legittima autorevolezza di questo principio, ne hanno ammazzati più di 6 milioni!
Ma di quanto ho riassunto credo tutti sappiano già tanto, e sicuramente anche più di me, ma quanti tra voi si sono mai chiesti: "perché tutto questo odio contro gli ebrei?"
Sembra assurdo eppure la risposta, alla fine, si riassume in una preclusione, sapete?  O, ancora meglio, in varie supposizioni e preconcetti, del tipo: l'essere un popolo troppo intelligente, ricco e compatto, fino all'eclatante ragione cristiana, di essere stati gli assassini di Gesù!
Ma proviamo a rievocarli i motivi reali di tanto spietato odio contro un popolo perseguitato da sempre, fin dal 438 d.C., con gli editti di Teodosio e Valentiniano che vietavano l'accesso alle università e alle cariche pubbliche gli ebrei. La più antica delle fonti antisemite è che "gli ebrei sono quelli che hanno crocifisso Gesù" e su questo concetto la chiesa per secoli ha alimentato una convinzione demagogica che serviva, in realtà, solo a giustificare la persecuzione e l'eliminazione della "concorrenza religiosa", visto che l'ebraismo era una potentissima religione monoteista rivale.
Nel medioevo, poi, la PESTE ha annientato decine di migliaia di persone e, per quanto l'origine fosse intesa misteriosa e a stretto contato con il diavolo, era "inevitabile e facile" attribuire ogni colpa agli ebrei, che scatenavano periodicamente la peste per eliminare i cristiani.
Altri eventi storici-ecclesiali da citare si riferiscono al Concilio Laterano del 1215, quando Papa Innocente III, nemico giurato degli ebrei, vietò ai cristiani di prendere soldi con interessi dagli ebrei, fino a giungere ai "tempi nostri" con l'antisemitismo di Hitler, (iniziato nel 1938 da Mussolini in Italia), che definiva gli ebrei una razza che vuole rovinare le altre etnie sulla terra, addossando loro colpe sulla sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale in quanto, mescolandosi agli altri popoli, soprattutto tedesco, gli ebrei avevano imbastardito le razze pure, annientando purezza e la loro forza ariana!
Insomma... questo popolo, per giunta prediletto da Dio, è da sempre al centro e accentratore di rabbia, invidia e odio, e attraverso loro, nella giornata della memoria si identifica nell'Olocausto il massimo atto disumano subito contro, ma permettetemi di finire con una riflessione ancora più cruenta:: non vorrei mai che questa "giornata della memoria" sia solo in commemorazione degli ebrei perché, nella realtà dei numeri, in quei maledetti campi di concentramento, a morire sono stati molti di più: 14 milioni di persone, che è un numero di gran lunga superiore a quanto circoscritto ai soli ebrei, e include più di 6 milioni di civili, 5 milioni di prigionieri di guerra, 1 milione di dissidenti politici e 500 mila antinazisti tedeschi, per finire con oltre 800 mila tra Rom e Sinti, 300 mila portatori di Handicap e, per finire, 200 mila omosessuali!

Tutta questa somma di agghiaccianti numeri mortali, alla fine mi serve per provare a concludere il mio pensiero sulle atrocità della guerra, estendendo ad umiliazione e vergogna la mi aumiliazione e il dolore contro questi inenarrabili crimini di guerra, che hanno proporzioni ben più vaste dei numeri che si leggono in giro, e ancora si ripetono e crescono nelle vittime, perché continuano a susseguirsi in ogni parte del mondo, anche oggi che sembra ci sia pace ovunque, e invece si muore di odio, di guerra e di fuoco in troppi posti della terra!






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