ABBI CURA DI ME
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Martedì 10 Set 2024 · 2:30
Tags: BLOG, DI, GIANFRACO, IOVINO
Tags: BLOG, DI, GIANFRACO, IOVINO
Perché tutto è un miracolo, tutto quello che vedi
E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri
Tu allora vivilo adesso, come se fosse l’ultimo
e dai valore ad ogni singolo attimo
E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri
Tu allora vivilo adesso, come se fosse l’ultimo
e dai valore ad ogni singolo attimo
Ti immagini se cominciassimo a volare?
Tra le montagne e il mare
Dimmi, dove vorresti andare?
Tra le montagne e il mare
Dimmi, dove vorresti andare?
Sono parole estrapolate da una canzone che amo particolarmente per la forza che sprigiona ogni volta che la ascolto, perché è proprio vero che, spesso, basta anche un po’ di silenzio attorno a noi per riscoprirsi più veri con se stessi, e comprendere che la vita è un viaggio imprevedibile, oltre che un miracolo che si rinnova giornalmente.
La canzone di cui vi parlo è una perla di Simone Cristicchi, cantautore romano a me molto caro per la sua capacità di unire musica e parole con una saggezza indiscutibile, e che dopo capolavori (fin troppo snobbati dalla critica) come “Ti regalerò una rosa”, “L’ultimo valzer” o “Le cose che contano” (solo per citarne alcune, che vi consiglio di approfondire), ci ha regalato una perla di intensissimo valore qual è: “Abbi cura di me”, dove si respira fortemente il messaggio verso il “bello della vita” e l’importanza dell’amore quando protegge e rende forti.
Immaginate cosa potrebbe essere per noi spiccare il volo? Quanto sarebbe spettacolare ritrovarci ad ali spiegate in mezzo al cielo per allontanarci leggeri dai pesi, paure e gli affanni di ogni giorno… e, continuando questo gioco dell’immaginazione, mi affascina l’idea di poterlo fare con chi ha voglia di condividere il tuo stesso cielo e quello stesso spazio aperto, che si trasforma in un sentiero da percorrere con la certezza di non cadere mai perché dove non arrivi tu… ci sono le sue ali a sorreggerti.
Fantastica questa parte del testo che dice: “Dimmi dove vorresti andare… Abbracciami se avrai paura di cadere… che, nonostante tutto, noi siamo ancora insieme!”
Un vero e proprio inno a difesa della vita, che vale sempre la pena di essere vissuta fino in fondo, in rispetto di se stessi e del bisogno che si ha di prendersi cura dell’amore, quello universale tra due innamorati, tra padre e figlio, tra fratelli, amici e i bisognosi d’attenzione ed affetto, che restituisce il senso assoluto del nostro esistere, quando ci confrontiamo con l’amore: quello che unisce e completa, soprattutto quando sembra vacillare e non reggersi più su certezze e ragioni comuni; è lì che diventa miracoloso ritrovarsi ancora insieme per difenderlo, proteggerlo e fare di tutto per recuperarlo… prendendolo per mano, guardarlo fisso negli occhi, e volare ad occhi chiusi con la fantasia, stringersi in un abbraccio e promettersi con tutto l’amore possibile che si farà di tutto, pur di PRENDERSI CURA L’UNO DELL’ALTRO.
La canzone di cui vi parlo è una perla di Simone Cristicchi, cantautore romano a me molto caro per la sua capacità di unire musica e parole con una saggezza indiscutibile, e che dopo capolavori (fin troppo snobbati dalla critica) come “Ti regalerò una rosa”, “L’ultimo valzer” o “Le cose che contano” (solo per citarne alcune, che vi consiglio di approfondire), ci ha regalato una perla di intensissimo valore qual è: “Abbi cura di me”, dove si respira fortemente il messaggio verso il “bello della vita” e l’importanza dell’amore quando protegge e rende forti.
Immaginate cosa potrebbe essere per noi spiccare il volo? Quanto sarebbe spettacolare ritrovarci ad ali spiegate in mezzo al cielo per allontanarci leggeri dai pesi, paure e gli affanni di ogni giorno… e, continuando questo gioco dell’immaginazione, mi affascina l’idea di poterlo fare con chi ha voglia di condividere il tuo stesso cielo e quello stesso spazio aperto, che si trasforma in un sentiero da percorrere con la certezza di non cadere mai perché dove non arrivi tu… ci sono le sue ali a sorreggerti.
Fantastica questa parte del testo che dice: “Dimmi dove vorresti andare… Abbracciami se avrai paura di cadere… che, nonostante tutto, noi siamo ancora insieme!”
Un vero e proprio inno a difesa della vita, che vale sempre la pena di essere vissuta fino in fondo, in rispetto di se stessi e del bisogno che si ha di prendersi cura dell’amore, quello universale tra due innamorati, tra padre e figlio, tra fratelli, amici e i bisognosi d’attenzione ed affetto, che restituisce il senso assoluto del nostro esistere, quando ci confrontiamo con l’amore: quello che unisce e completa, soprattutto quando sembra vacillare e non reggersi più su certezze e ragioni comuni; è lì che diventa miracoloso ritrovarsi ancora insieme per difenderlo, proteggerlo e fare di tutto per recuperarlo… prendendolo per mano, guardarlo fisso negli occhi, e volare ad occhi chiusi con la fantasia, stringersi in un abbraccio e promettersi con tutto l’amore possibile che si farà di tutto, pur di PRENDERSI CURA L’UNO DELL’ALTRO.