DONNA NESSUNO TI CURERA' DOMANI
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Mercoledì 04 Dic 2024 · 2:30
Tags: BLOG, DI, GIANFRANCO, IOVINO
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Sfogliavo un quotidiano questa mattina e mi sono soffermato su una notizia che mi ha rattristato da morire perché c’è ancora troppa disparità di genere, razza, valore, rispetto alla persona e libertà!
Sto parlando di quanto succede in Afghanistan dove, dal 3 dicembre, è stato fatto divieto assoluto alle donne afghane di frequentare le scuole per diventare infermiere e ostetriche (le uniche due ancora accessibili da quando nel 2022 il regime talebano le aveva escluse da qualsiasi percorso di studio.)
Se approfondite la notizia sul WEB vi imbatterete in foto e video di giovani donne in lacrime che si abbracciano e si consolano, ben sapendo che per loro si è chiusa anche l’ultima porta che le potesse introdurre nel mondo del lavoro e della socialità, amplificando quello che le Nazioni Unite hanno definito “apartheid di genere” dove superati i 12 anni di età le donne non possono accedere a nessuna scuola e istruzione.
Approfondendo l’articolo però si capisce che il vero dramma è un altro ed è rintracciabile nelle conseguenze di questo divieto, visto che le donne possono essere visitate esclusivamente da altre donne, mentre i medici uomini non possono curarle e quindi, non avendo possibilità di attingere da un serbatoio di nuovi medici e infermieri donne, non sarà più assicurata nessuna cura a loro in futuro!
Commenti a questa notizia? Difficile da provare a scrivere qualcosa a riguardo, perché mi rendo conto che non c’è soluzione in quel posto del mondo (a meno di 5000 km da noi), abbandonato a se stesso troppo in fretta, lasciando che primeggiasse e dettasse legge un governo dittatoriale maschile, che riduce le donne a qualcosa di molto vicino a “un animale da compagnia” al quale è vietato muoversi liberamente, parlare di tutto e riunirsi in gruppo, uscire per strada solo se coperti bene corpo e capelli e, se mai dovessero disubbidire, rinchiuderle in un carcere e, se scompaiono d’improvviso, sapere che nessuna autorità è tenuta a dare spiegazioni ai propri familiari.
Ho riportato questa notizia perché se n’è dato troppo poco risalto e valore, secondo me, quasi fosse inevitabile o scontato che accada da quelle parti… dimenticando che, oltre alla privazione di un diritto sacrosanto di istruirsi e sentirsi utili e integrati nella società nella quale si vive, si è deliberatamente deciso che se una donna del domani si ammala in Afghanistan, morirà di quel suo stesso male perché non ci saranno altre DONNE a potersi prendere cura di lei.
Sto parlando di quanto succede in Afghanistan dove, dal 3 dicembre, è stato fatto divieto assoluto alle donne afghane di frequentare le scuole per diventare infermiere e ostetriche (le uniche due ancora accessibili da quando nel 2022 il regime talebano le aveva escluse da qualsiasi percorso di studio.)
Se approfondite la notizia sul WEB vi imbatterete in foto e video di giovani donne in lacrime che si abbracciano e si consolano, ben sapendo che per loro si è chiusa anche l’ultima porta che le potesse introdurre nel mondo del lavoro e della socialità, amplificando quello che le Nazioni Unite hanno definito “apartheid di genere” dove superati i 12 anni di età le donne non possono accedere a nessuna scuola e istruzione.
Approfondendo l’articolo però si capisce che il vero dramma è un altro ed è rintracciabile nelle conseguenze di questo divieto, visto che le donne possono essere visitate esclusivamente da altre donne, mentre i medici uomini non possono curarle e quindi, non avendo possibilità di attingere da un serbatoio di nuovi medici e infermieri donne, non sarà più assicurata nessuna cura a loro in futuro!
Commenti a questa notizia? Difficile da provare a scrivere qualcosa a riguardo, perché mi rendo conto che non c’è soluzione in quel posto del mondo (a meno di 5000 km da noi), abbandonato a se stesso troppo in fretta, lasciando che primeggiasse e dettasse legge un governo dittatoriale maschile, che riduce le donne a qualcosa di molto vicino a “un animale da compagnia” al quale è vietato muoversi liberamente, parlare di tutto e riunirsi in gruppo, uscire per strada solo se coperti bene corpo e capelli e, se mai dovessero disubbidire, rinchiuderle in un carcere e, se scompaiono d’improvviso, sapere che nessuna autorità è tenuta a dare spiegazioni ai propri familiari.
Ho riportato questa notizia perché se n’è dato troppo poco risalto e valore, secondo me, quasi fosse inevitabile o scontato che accada da quelle parti… dimenticando che, oltre alla privazione di un diritto sacrosanto di istruirsi e sentirsi utili e integrati nella società nella quale si vive, si è deliberatamente deciso che se una donna del domani si ammala in Afghanistan, morirà di quel suo stesso male perché non ci saranno altre DONNE a potersi prendere cura di lei.
Dal libro “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini
“Una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti.”