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INQUINATORI SERIALI
Gianfranco Iovino
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Lunedì 13 Nov 2023
Tags: tCAMBIOCLIMAINQUINAREBLOGODIGIANFRACOIOVINO
Sembra trascorso chissà quanto tempo nell’affermare che tutto è iniziato con “IL SECOLO SCORSO”, ma in realtà parliamo di poco più di vent’anni fa, dove il 2000 veniva visto come qualcosa di incerto e preoccupante, del tipo: una sorta di porta su un futuro tutto da scrivere, ammesso che non ci fossero gli alieni o qualche nuova palla di fuoco a sterminare la nostra razza. Ed erano davvero in pochi ad immaginare che tra gli imprevisti incalcolabili da fronteggiare ci potessero essere GUERRA, EPIDEMIA DI RAZZA e la CRISI CLIMATICA.
Oggi il mio pensiero si sofferma sulle ultime sciagure provocate dal cambiamento climatico, che erroneamente ci esalta quando ci trovarci a vivere una coda dell’estate a fine ottobre e poi ci terrorizza quando inonda le città con ettolitri di acqua piovana ad ingrossare i fiumi e il mare.
Si parla tanto di contenimento dell’inquinamento ma ne parliamo A VUOTO… INUTILMENTE… TANTO PER FARLO!
Qualche esempio?
C’è stato un momento in cui anche l’Italia ha deciso di dare battaglia alla plastica, quando il 14 gennaio del 2022 è entrato in vigore il Decreto Legilativo196/2021 che ha l’obiettivo di attuare le direttive dell’Unione Europea del 2019/904 a riguardo della riduzione della produzione di plastica, e ciononostante, non abbiamo attuato nessun accorgimento se ogni 5 giorni produciamo singolarmente circa 1 chilogrammo di plastica che ammontano ad oltre 73kg all’anno. E pensate che nel 2020 su 3.7milioni di tonnellate di rifiuti plastici, solo 1.6 milioni sono stati differenziati, e di questi l’appena 39% hanno subito poi un processo di riciclo, mentre il resto (61%) finisce negli inceneritori o in discariche sparse ovunque.
E tutto questo perché? Perché la plastica è pratica, è leggera, è utile da portare in giro e la si può accartocciare e lasciare un po’ dovunque.
Ancora un altro esempio?
Bene, tiriamo in ballo “i combustibili fossili” che dovremmo abbandonare a vantaggio del Green Economy, ma non sappiamo come farlo, perché siamo irreprensibili nel produrre una montagna al giorno di CO2 per l’uso sconsiderato del carbone, il petrolio e il gas naturale che forniscono oltre  l’80% dell’energia mondiale.
E, credetemi, potrei andare avanti, tirando in ballo altre assurdità di cui si fa solo un gran parlare come, per esempio, “la fame nel mondo”, restando concentrati ed attenti ai minimi sprechi, e ciononostante compriamo di tutto e di più al supermercato sotto casa, collezionando alla fine dell’anno circa 25kg di cibo buttato via.

Insomma, a tirar le conclusioni, possiamo dire che noi siamo bravi a parole e nei buoni propositi, ma molto meno nelle azioni e i fatti concreti. (si predica bene e si razzola male)
E che sia ben chiaro, quelli che vi ho citato non sono drammi e conseguenze di una irresponsabile e scriteriata indifferenza appartenente al solo SECOLO SCORSO e che, di conseguenza, deve colpevolizzare i matusalemmi nati nel tardo Novecento (come il sottoscritto), visto che da un esame di laboratorio si è appurato che le prime tracce di inquinamento si sono registrate nel tartaro ai denti di essere umani vissuti 400mila anni fa, quando i fuochi per cucinare hanno iniziato ad inquinare il cielo.
Mi sa che appartiene al nostro più insano e incurabile DNA questo insano e indomito piacere di insozzare il cielo, il mare e la terra che, state certi, senza voler essere troppo catastrofista ma reale, prima o poi si rivolteranno contro di noi tutti uniti e compatti, e allora non ci spaventeranno più le alluvioni, i rumori delle bombe o i cieli di colore rosso fuoco, perché sarà troppo tardi anche immaginare di fuggire all’apocalisse scatenata dalla nostra atavica insensibilità al rispetto del nostro pianeta TERRA, che è stanco di ospitare 6miliardi (o poco meno) di inquinatori seriali!


Una confezione di plastica da mettere nel “forno a microonde” è prodotta
per durare 6 mesi, garantire un tempo di cottura entro i 2 minuti
e una permanenza nelle discariche per secoli… nei secoli… nei secoli!








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