la natura delle cose?... L'ESSENZA!
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Venerdì 24 Lug 2020
Oggi mi soffermo sulla NATURA DELLE COSE, intesa come predisposizione intimista, e oserei dire da DNA genetico, che riesce sempre a determinare la nostra essenza più profonda e personale.
Provo a spiegarmi in maniera più semplice facendomi aiutare da Platone e il suo assioma sulla "NATURA dell’acqua", dove è palese l'adattabilità che la contraddistingue e le permette di modellarsi ad ogni situazione (considerate, per esempio, con quale facilità l'acqua si modella al letto di un fiume) e, nonostante la sua trasformabilità, si lascia facilmente “scoprire”, essendo volubile nella sua naturale essenza da “ACQUA”, che però torna poi sempre alla propria origine ogni qualvolta le sia permesso di farlo.
Facciamo un altro esempio: immaginate un bicchiere colmo di acqua e mettetelo al gelo, assisterete alla trasformazione del liquido in ghiaccio o, inversamente, al caldo torrido per farlo diventare vapore, ma… (c’è il famoso MA che non si sconfessa mai nei miei editoriali)... comunque sia, nonostante l’evoluzione all'adattabilità subìta, la sua essenza chimica (e naturale) ne rivela anche la propria origine di "ACQUA", a cui basta che ripetiamo l’esperimento al contrario ed eccola che si ritrasforma e torna, anche se in volumi e proprorzioni diverse, se stessa alla propria originaria composizione di ACQUA!
L'esempio potremmo farlo con mille agenti che si trasformano in natura. ma a me piaceva rievocare questo unico esempio per tentare di motivare (ma non giustificare) certi gesti, azioni e ritorni al passato da parte di chi, spesso, si tradisce da solo giurando, promettendo al mondo intero di esser cambiato e non poter più tornare a fare certe “cose del passato”, perché appartenenti ad un tempo trascorso, distante da oggi, figlio di ben altre libertà e vizi di gioventù… e che, invece, torna facilmente a riproporsi, a volte anche solo grazie all’occasione o le circostanze. (come dire: il lupo perde il pelo mica il vizio)
Tengo a precisare che mi rivolgo, in particolar modo, a quanti si perdono in promesse non mantenute, riversando su altri del gratuito dolore e delusione: come accade a chi ricasca facilmente nell’alcolismo, nella violenza verbale o gesti indisponenti verso la propria donna o i propri figli, o si mortifica l'esistenza nella menzogna, mentre compete con una slot machine e il suo maledetto vizio al gioco d'azzardo, o anche di chi cede alla droga, il fumo, gli eccessi, i vizi, le offese, la bestemmia e la ribalta al peggio del proprio egocentrismo!
Voglio chiudere restando in tema ACQUIFERO per rivolgermi a quanti sono convinti di essere indispensabili ed insostituibili, ricordandogli che tutto si evolve (Panta Rei), e noi siamo soggetti destinati ad adattarci alle trasformazioni, come anche le assenze, incluso quella irrimediabile causata dalla morte, e per farlo utilizzerò un'interessante metafora formulata dall'ormai mitico Platone, con cui è possibile spiegare perché “nessuno è insostituibile” con un editto semplice: immergete un dito in un bicchiere colmo d’acqua, così da immaginarlo un tutt'uno col liquido che l'avvolge e rende l'insieme perfetto ed indivisibile… (fatto?...) bene, adesso togliete quel dito dal bicchiere rapidamente e vedrete quanto tempo impiega l’acqua a colmare il vuoto lasciato dalla sua improvvisa assenza, rimpiazzandolo all'istante e in maniera PERFETTA!
Tutto ciò che ci circonda ha una propria natura
grazie alla quale è permesso dare espressione e forza
alla nostra più profonda e personale ESSENZA di vita!