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senza parole...
Gianfranco Iovino
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Sabato 17 Apr 2021
Sono trascorsi i tempi nei quali si etichettavano giovani e mode del momento con appellativi e definizioni allegoriche e dal forte  impatto  emotivo, tipo: “figli dei fiori” , “quelli del ‘68”  i “paninari” i “sorcini” e così via, fino ad arrivare ai giorni nostri e chiederci, un po’ confusi: “se dovessimo definirci in un’epoca precisa, come ci chiameremmo?”
Difficile da rispondere quando ci ritroviamo al centro esatto di una pandemia mondiale, oltre che di una crisi economico-industriale peggiore di qualsiasi altro periodo post-bellico, per non parlare della sfiducia massificata tra i giovani verso la Politica, e degli anziani verso i giovani irresponsabili e senza regole, (dimenticandosi di quando lo erano loro indisciplinati e senza regole) e così via… ritrovandoci, alla fine, tra le mani un elenco lunghissimo di disfattismi, delusioni e scontentezze che bastano al più positivista degli ottimisti per imporgli di alzare bandiera bianca ed arrendersi all’evidenza più  nefasta, e tutto questo perché?
Perché ci piace lamentarci, oramai. Siamo figli del disfattismo, che fa più danni di un terremoto, se è capace di distruggere e sbriciolare ogni speranza in noi, quando ci si imbatte contro l’arresa e il disinteresse a TUTTO! Veri e propri muri di gomma si issano dinanzi a noi, per farci rimbalzare contro le minime once di aspettativa e rivalsa, a cui no poniamo rimedio perché siamo stanchi di subire o farci ridere alle spalle, da chi ci crede incongruenti se  dimostriamo di credere ancora nel domani, il futuro e SOPRATTUTTO i giovani… Perché,  sia ben chiaro,  è a loro che dobbiamo infondere coraggio, smettendola di essere  bravi solo a polemizzare e criticare tutto e tutti; tanto si sa che lamentarsi non ha mai portato da nessuna parte!
Qui c’è  bisogno di ritrovare spazi ampi ed opportuni per esaltare la fantasia e la genialità dei giovani, che hanno bisogno di esempi da seguire e confronti per crescere, attraverso sbagli e correzioni di chi ha stima in loro e li invoglia a LOTTARE e REAGIRE!
Per poterlo fare, però, c’è bisogno di continui attestati di fiducia  verso i giovani, perché se gli infondiamo coraggio saranno loro a rialzarci da queste sabbie mobili nelle quali siamo sprofondati, insieme al nostro malessere al negativismo … che rischia di ammalarci la fantasia di tristezza!
Basta i grigi pensieri e la preoccupazione di non credere nei nostri figli, perché li immaginiamo pigri, arrendevoli e svogliati… Loro sono il FUTURO!
Noi siamo ancora in tempo ad evitare di essere etichettati i figli del SENZA”… disintegrati negli entusiasmi e le ambizioni da queste ostinate  privazioni  a cui ci stiamo abituando, che sempre più  ci frequentano il cuore  uccidendo il FUTURO nostro e dei nostri FIGLI!

Siamo  FIGLI imperfetti di un tempo che ci ha abituati a fare di tutto… SENZA!
Dai telefoni SENZA più fili, agli alimenti SENZA più grassi, agli spettacoli SENZA più pubblico,
con sempre più giovani SENZA un lavoro e relazioni SENZA interessi,
l’amore SENZA più il cuore e la vita SENZA più un senso
con uomini tristi SENZA coscienza e donne deluse e SENZA riguardo
genitori di figli nati SENZA più il sesso… cresciuti SENZA speranza in un domani migliore
dove TUTTO è silenzio e non ci resta che il NIENTE  
di un mondo incolore… e SENZA parole!






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