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TU... COSI' GENIALE E INSOSTITUIBILE: TU!
Gianfranco Iovino
Pubblicato da Gianfranco Iovino in BLOG di Gianfranco Iovino · Sabato 08 Giu 2024 ·  3:15
Tags: BLOGDIGIANFRACOIOVINOpspegnereilcellulareviverelavitasocial
Ti avvicina a chi è lontano, ma ti allontana da chi ti sta vicino

Sembra un indovinello, ma in realtà è solo l’amara, quanto inevitabile, verità da associare a questo acutissimo ed inseparabile amico quotidiano di cui nessuno, ormai, può farne davvero a meno.
Parlo di mister CELLULARE, questo geniale strumento alla portata di tutti, prodotto dall’intelligenza umana che ci fa stare mediamente 4-5 ore al giorno concentrati sul suo display perché sa fare di tutto: chiama, riceve, fotografa, immagazzina, invia, produce e riprende ogni cosa, sulla terraferma come sotto il mare e persino tra le stelle.
Alla fine basta poco, una SIM, o una generosa e accomodante connessione WI-FI, e il gioco è fatto: “il mondo è ai vostri piedi”, anzi no: e tra le vostre dita, e l’amato smartphone (letteralmente: telefono intelligente) ci permette di annullare le distanze e spazzare via silenzi e noie, lasciandoci raggiungere  chiunque e qualsiasi cosa, oltre che guardare e ricevere di tutto, essere connessi col globo intero, sconnettendoci però… (ahimè) da ciò che, invece, ci gira intorno, di cui neppure ce ne rendiamo più conto, se non attraverso una nuova notifica… un messaggio WhatsApp… una mail… una videochat… una bella foto, un POST e chi più ne ha più ne metta!
Attenzione, non discuto minimamente la straordinaria importanza di questo importantissimo “compagno di vita”, che ci ha stravolto in meglio l’esistenza, ma critico l’uso eccessivo, a volte sconsiderato e maniacale, di tutto quanto è permesso attraverso un telefono cellulare, quando non si conoscono più i limiti e l’utilizzo diventa incontrollato, perché a tutti piace fotografare parti annesse e connesse a noi, collezionando LIKE e compiacimenti, perché ci dà gusto e piacere riversare tutto il nostro vissuto sulle pagine dei Social del momento, che annientano ogni giorno di più le interazioni “faccia a faccia”,  e ci instradano verso abitudini difficili poi da correggere, quando non puoi dormire, se prima non ti sei fatto l’ultima navigata in rete, o non si può dar vita ad un nuovo giorno, se prima non abbiamo controllato quanti hanno guardato la nostra foto al mare e così via.
Ritengo che televisione, PC, cellulare e internet siano le “invenzioni sociali” più spettacolari che si possano mai elencare, perché ognuna di essa ci ha insegnato che si può stare in contatto e aggiornati con il mondo intero anche restando chiusi in una stanza, ma l’inquietudine che mi assale spesso è determinata dalla paura di non saperci fermare in tempo, esagerando inconsapevolmente, al punto da ritrovarci prigionieri della nostra stessa solitudine.
Proprio oggi ho assistito ad un banale tamponamento tra due auto, con tanta gente accorsa per le urla dei due contendenti, che all’apice del concitato diverbio sono arrivati a spintonarsi e prendersi a botte, con tutta una platea di persone intorno accanitamente impegnata a riprendere la scena con il telefonino…. e nessuno a preoccuparsi minimamente di divederli!
(il commento lo lascio a voi!)

Chissà cosa direbbe oggi Meucci, che inventò il telettrofono per comunicare da un piano all’altro della casa con sua moglie Ester, costretta per lungo tempo a letto a causa di una grave forma di artrite reumatoide, se oggi gli venisse detto che in quella stessa casa le persone non si cercano più… perché ognuna è presa e persa nella propria isolata connettività.

Non dico sempre… ma ogni tanto: “spegni il cellulare e accendi la vita








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